- BY Max Pellicani
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La Commissione europea ha ricordato all’Italia che “a partire dal 2015 il trattato denominato Fiscal Compact entrerà in vigore, e quindi da quel momento e per i successivi 20 (venti!) anni l’Italia dovrà tagliare la spesa pubblica di 45 miliardi di euro ogni 12 mesi, in modo da riportare alla soglia del 60% il rapporto debito-pil”.
L’attuale governo guidato da Enrico Letta non riesce a trovare neppure il modo per tagliare 4 miliardi di euro della spesa pubblica per cancellare l’IMU e altri 4 miliardi per bloccare l’aumento dell’IVA.
La domanda nasce spontanea, come potrà – il prossimo governo – tagliare di 10 volte tanto la spesa statale OGNI ANNO PER 20 ANNI?
Vediamo come si potrebbe fare, ammesso, che un prossimo governo davvero intenderà provarci.
Ridurre di 900 miliardi di euro la spesa pubblica italiana di oggi equivalenti a 45 miliardi l’anno per 20 anni significherebbe:
ridurre del 50% le pensioni
licenziare almeno 2.000.000 di impiegati pubblici tra scuola, sanità, forze dell’ordine, e impiegati comunali e regionali.
cancellare ogni forma di assistenza sociale
ridurre di non meno del 40% tutti gli stipendi del settore pubblico.
In questo modo in 20 anni si ridurrebbe di 450 miliardi di euro la spesa dello Stato.
E gli altri 450 per arrivare ai suddetti 900 miliardi?
Semplice, andrà “rastrellata” dai risparmi dei cittadini in tasse sui patrimoni, incluso il conto alla Posta da 1000 (mille) euro.
Alla fine non serve un esperto economista per capire che tutto ciò porterebbe l’Italia a superare la di gran lunga Grecia quanto a devastazione. E giusto per ricordarlo, la devastazione è sorella della violenza, e sappiamo benissimo tutti che la violenza di massa si chiama GUERRA.
Tutto questo dovrebbe iniziare esattamente tra un anno e cinque mesi a partire da adesso ma, naturalmente, ci auguriamo che fino ad allora qualcosa possa cambiare.
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