- BY Max Pellicani
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Intercettato dall’Nsa il cellulare della Merkel. Ma sulle attività economiche, politiche e militari, del nostro Paese, lo spionaggio americano e inglese va avanti da tempo.
Datagate è il nome che la stampa italiana ha scelto di dare alla serie di rivelazioni dell’ex tecnico della NSA (National Security Agency) e della CIA (Central Intelligence Agency) Edward Snowden, relative al programma di controllo di massa di U.S.A. e Regno Unito.
Intanto si allarga lo scandalo dello spionaggio della National Security Agency americana e coinvolge anche l’Italia. È “inaccettabile” che ci sia “un’attività di spionaggio di questo tipo”, ha detto al suo arrivo alla sede del Consiglio europeo a Bruxelles il presidente del Consiglio, Enrico Letta. “Non possiamo tollerare zone d’ombra”, ha aggiunto il premier che ha ribadito di aver chiesto “chiarimenti poiché dobbiamo fare tutte le verifiche”.
“La Nsa porta avanti molte attività spionistiche anche sui governi europei, incluso quello italiano”. Gleen Greenwald, il giornalista americano che custodisce i file di Edward Snowden lo ha dichiarato a “l’Espresso” prima che esplodesse la tempesta diplomatica dei controlli sul cellulare della Merkel.
Greenwald ha sottolineato che pure i servizi britannici spiavano con i cavi a fibre ottiche che trasportano telefonate, mail e traffico internet del nostro Paese. In questa sterminata raccolta di materiale, ha aggiunto, i servizi italiani avevano “un accordo di terzo livello” con l’ente britannico che si occupava di spiare le comunicazioni.
Ecco la prima cronologia delle rivelazioni.
5 giugno 2013: il Guardian pubblica una serie di ordini segreti che la FISC (Foreign Intelligence Surveillance Court) impartiva a una divisione della Verizon Communication affinché fornisse una raccolta di “metadati” per tutte le telefonate che riguardassero gli Stati Uniti, incluse le telefonate locali, e quelle fatte fra gli Stati Uniti e l’estero.
6 giugno 2013: il Guardian e il Washington Post rivelano l’esistenza di PRISM (un sistema elettronico clandestino di sorveglianza, che permette alla NSA di acedere a email, ricerche internet e altro tipo di traffico sul web, in tempo reale.
9 giugno 2013: è la volta di Boundless Informant: è ancora il Guardian a parlarne. Boundless Informant è un sistema che dettaglia e “mappa” per nazione tutti i dati raccolti da computer e telefonate.
12 giugno 2013: le notizie arrivano dalla Cina: il South China Morning Post rivela che la NSA è penetrata illegalmente in computer cinesi e di Hong Kong. fin dal 2009.
17 giugno 2913: è ancora il Guardian a raccontare che nel progetto di sorveglianza globale è incluso anche il governo del Regno Unito, attraverso l’agenzia di intelligence GCHQ (Government Communications Headquarters). Che, fra l’altro, ha intercettato comunicazioni fra i politici stranieri al G20 di Londra nel 2009.
20 giugno 2013: ancora il Guardian. Questa volta vengono pubblicati due documenti segreti firmati dal generale Eric Holder, che spiegano le regole con cui la NSA opera in caso di indagini estere o statunitensi.
21 giugno 2013: altri dettagli su Tempora, il programma della GCHQ per monitorare dati di fibra ottica.
23 giugno 2013: il South China Morning Post riporta altre rivelazioni di Snowden. La NSA avrebbe hackerato le compagnie telefoniche cinesi, l’università di Pechino, Pacenet (oeratore di fibra ottica asiatico).
25 giugno 2013: il piano “b” di Snowden. Glenn Greenwald, il giornalista che ha pubblicato la maggior parte delle sue rivelazioni, spiega che la “talpa” ha diffuso in giro per il mondo file con documenti segreti della NSA, che verranno diffusi pubbblicamente qualora dovesse accadergli qualcosa. Una specie di assicurazione sulla vita, casomai andasse male il rifugio in Ecuador.
29 giugno 2013: Der Spiegel scrive che gli USA hanno spiato anche diplomatici dell’Unione Europea. Martin Schulz chiede spiegazioni, furente. Ma in serata arrivano nuove rivelazioni. Questa volta, di un ex luogotenente della marina U.S., ex collaboratore della NSA: altri 6 paesi europei, fra cui l’Italia (gli altri sono: Spagna, Germania, Francia, Danimarca e Paesi Bassi), collaboravano con gli U.S.A. nel programma di controllo globale delle comunicazioni.